Cerca per articoli, rubriche o altro
È una lunga storia, quella di M&C, il magazine big size del Gruppo Molteni . All’inizio – era la fine degli anni ’80 – si chiamava semplicemente “Il Giornalone”, pochi fogli stampati pochi giorni prima del Salone del Mobile per raccontare i nuovi prodotti, in mostra prima nello stand della Fiera di Milano, e poi nei negozi di tutto il mondo.
C’erano le immagini, certo, ma anche gli schizzi, i disegni, le storie, impaginati con mano sapiente da Felix Humm, il grafico che curava l’immagine coordinata di
Molteni&C. L’idea, la mente e la direzione erano invece di Luca Meda, art director e creatore a tutto tondo del marchio e di molti prodotti Molteni.
Insieme, Luca e Felix, erano una squadra unica e vincente, che giocava con leggerezza e competenza tra arte e industria, tra segno e parola. A completare il dream team, Aldo Rossi, il grande architetto amico di Meda, che in quegli anni si avvicinava al design e all’azienda di Giussano. Proprio sul Giornalone del 1991, scriveva:
“A volte sono contento di scrivere, invece che di disegnare e progettare, come se lo scrivere fosse più vicino al pensare, ma poi sono la stessa cosa”.
Dopo quegli anni gloriosi, e qualche pausa, nel 2006 il Giornalone è rinato con un nome nuovo, M&C, Molteni&Company, sotto la direzione di Cristiana Colli, per poi rinnovarsi ancora nel 2017 – da house organ che racconta la vita dell’impresa, è diventato una vera e propria rivista che raccoglie, seleziona, progetta, mette in forma di racconto, per parole e per immagini, la vita del Gruppo Molteni. Con piglio veloce e diretto, matita affilata e puntuale, presenta le novità del Salone, ripercorre eventi e incontri, accoglie nuovi ospiti, disegna una nuova geografia dei luoghi attraversati – e di quelli che sono diventati casa. Un network di fusi orari e continenti, di competenze e passioni, di memorie e proiezioni. Un paesaggio, fisico e mentale, dove ognuno ritrova il proprio villaggio e si scopre cittadino del mondo.
M&C Covers dal 2009 al 2018
Oggi M&C cambia ancora, sempre contemporaneo, mai identico a se stesso. Come la vita e l’impresa. Nel primo numero, con il nuovo progetto grafico di studio FM milano, tra i tanti temi ci sono: Aldo Rossi e Gio Ponti, biblioteche nel mondo e headquarters disegnati da grandi studi di architettura, Rodolfo Dordoni racconta i progetti navali, un’intervista esclusiva al fotografo Tim Franco, corrispondente dalla Cina e dalla Corea del Sud, vincitore di numerosi premi.
Osservare le cose e ricordare. È in questo binomio che si rintraccia il legame tra Aldo Rossi e il design.
Era il 1968, anno di grandi e definitivi accadimenti che hanno segnato coscienze, culture, popoli, stili di vita e modalità di consumo.
Sedimenti, indizi, matrici. Per ricordare il futuro.
Grazie per esserti registrato.