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L'artista Claudia Vieira descrive la sua performance come "una linea continua, che inizia nel 2001 prima sulla carta, poi sul muro, per arrivare infine allo spazio reale".
Claudia Vieira è un artista brasiliano-americana che risiede a New York. Il suo lavoro analizza le relazioni tra le persone e il loro ambiente, utilizzando inchiostro, nastro adesivo o carboncino per tracciare linee singole e ininterrotte che trasformano gli spazi tridimensionali in ambienti coinvolgenti. Le sue installazioni si estendono su pareti, soffitti e pavimenti, dando vita a topografie architettoniche specifiche degli spazi in cui lavora.
Per Claudia Vieira, la performance è un atto di connessione tra corpo e spazio. Esplora il corpo sia come soggetto sia come strumento, e le sue performance sono spesso installazioni dal vivo, dove il pubblico è invitato ad assistere allo svolgimento dell'opera. "Sono d'accordo con Richard Serra quando dice che il disegno è l'espressione più diretta del pensiero", afferma Vieira. "Può anche esprimere emozioni, in cui gli oggetti e le persone sono le linee di collegamento tra l'immaginazione e la realtà". Il lavoro della Vieira è rappresentato alla Praxis Gallery di New York e i suoi progetti sono stati esposti in Brasile, Italia, Germania, Giappone e ora a Miami, presso il Flagship Store Vincent Van Duysen.
In occasione di Design Miami 2022, Vieira è stata invitata a trasformare il Flagship Store di Miami in una performance artistica dal vivo. L'installazione è stata curata in collaborazione con Alphaa.io, sotto la guida del curatore capo, Iman Mazhar. In vista della performance, in programma il 30 novembre, M Magazine ha incontrato l'artista per approfondire quali sono le influenze alla base del suo lavoro, come spera di tradurre la sua arte nello showroom e cosa significa portare il suo lavoro al di fuori delle tradizionali gallerie d'arte o di un museo.
Cosa l'ha spinta a lavorare con Molteni?
Claudia Vieira Per me, lavorare con un designer di mobili è una sfida entusiasmante; il mio personale modo di permettere "alla forma di seguire la funzione". Nutro un legame e un interesse profondi per l'architettura. È stato stimolante prendere in esame il lavoro del direttore creativo di Molteni&C Vincent Van Duysen, gli architetti che hanno influenzato Molteni, il rigore e la maestria che si riflettono nei prodotti dell'azienda. Uno degli aspetti più rilevanti che condividiamo è l'interesse per la natura e l'esperienza umana.
Cosa influenza il suo lavoro?
Mio padre era un architetto, anche se alla fine è diventato un agricoltore. Sono cresciuta nella nostra fattoria nel sud del Brasile. Ho sempre vissuto a stretto contatto con la natura e il paesaggio. L'orizzonte infinito e la quiete sono rimasti profondamente impressi nella mia mente. Ho vissuto in Europa quando avevo vent'anni e mi sono trasferita a New York negli anni '90. Il contrasto tra la campagna e una città cosmopolita come NY rappresenta l'equilibrio perfetto per la mia arte. Artisti come Robert Smithson, Ad Reinhart, Richard Long e la brasiliana Lygia Clark hanno avuto un'influenza importante sul mio lavoro.
Sono anche molto influenzata dalla filosofia orientale, in particolare dal buddismo zen. La mia arte è legata ai concetti di trascendenza, consapevolezza e interazione degli esseri umani con gli ambienti in cui vivono. Attingo alla mia esperienza di essere umano, usando il mio corpo e la mia arte come linguaggio. La mia arte si trasforma spontaneamente in una performance mentre lavoro. È una sorta di meditazione attraverso il disegno.
Come si prepara per una performance? In quale misura programma il suo lavoro in anticipo e quanto invece dipende dalla performance finale del giorno?
Penso molto al lavoro: sostanzialmente vivo il lavoro. Quando inizio a pensare a un progetto, mi ci dedico completamente. Di solito non mi occupo di due progetti contemporaneamente.
La sfida di Miami è che si tratta di una città completamente diversa da New York, dove risiedo, e questo probabilmente si rifletterà nel progetto. Sono stata nello store Molteni per circa tre ore e ho maturato una serie di idee su come risolvere questo problema rispetto a una pianificazione in anticipo. Le soluzioni sono apparentemente molto semplici, ma semplice non significa necessariamente facile. In definitiva, non ho idea di come sarà l'opera d'arte alla fine.
Quali qualità spera di poter esplorare nello spazio Molteni?
Penso che a Miami l'esperienza artistica sarà più fluida, come una danza nello showroom. Lo spazio è totalmente diverso da quello in cui lavoro di solito. È molto più grande di una galleria, ma con un soffitto basso, intimo al tempo stesso.
Lei ha accennato all'utilizzo sperimentale del nastro adesivo bianco come possibile strumento di disegno per lo spazio dello store Molteni. Cosa l'ha portata alla scelta dei colori dei materiali che utilizza nelle sue opere?
Uso il bianco e nero nel mio lavoro da molto tempo, ne sono una vera fan. Mi piacciono la schiettezza, la forza e la chiarezza. Mi piace l'equilibrio tra luce e buio.
Mi piace molto il fatto di dover muovere tutto il corpo per creare l'opera, la mia arte. Non disegno solo con le mani, uso le gambe, le braccia, tutto il corpo. Come accedo alle superfici molto in alto? A volte utilizzo dei supporti per innalzarmi, come scale, sedie e ultimamente anche cassette della frutta. In futuro, sarebbe meraviglioso utilizzare soluzioni diverse, come i mobili Molteni che potrebbero far parte dell'installazione stessa. Per questa performance, probabilmente utilizzerò delle cassette della frutta: sono facili da spostare perché sono leggere e piccole.
Le sue opere si basano su un concetto di linea disegnata che lei trasporta in un mezzo tridimensionale. Che cosa la attrae di questo spostamento tra dimensioni? Perché rendere la linea intensamente spaziale?
Lo spazio, il passare del tempo mi hanno sempre affascinata. È difficile rispondere brevemente, ma la prima parola che mi è venuta in mente è stata "fisicità". È molto importante per me. Ho fatto ciclismo per più di 20 anni, vado a cavallo, ballo, ho praticato il Tai Chi e ora lo yoga. Ho bisogno di muovere il mio corpo in continuazione. Non si tratta solo del corpo, ma anche della mente. Anche la respirazione è fondamentale, perché è un mezzo per aumentare la consapevolezza. Il movimento è una forma di meditazione, ti illumina la mente, la rende positiva, attiva e creativa.
Stavo parlando con un'amica del mio lavoro e lei mi ha detto: "Tu dai realmente vita allo spazio in uno showroom". Anche la materialità e il tatto sono fattori importanti, perché in pratica io scolpisco lo spazio usando le mani. Quando creo un ambiente, tocco l'intera superficie dello spazio e questo passaggio è fondamentale per la forma finale che assumerà; la forte connessione del mio corpo e della mia mente in quel momento specifico si traduce in "presenza".
Com'è collaborare con un'azienda come Molteni invece che con un'istituzione come una galleria?
È interessante lavorare con un'azienda di mobili perché è pragmatica, svolge una funzione. Il materiale è reale. Idealmente, lavorare in uno spazio progettato con mobili di uso pratico mi mette in contatto con il pubblico su un altro livello, mentre in un ambiente artistico il pubblico assume spesso una posizione più distaccata dalla vita quotidiana.
Con questa performance, voglio che lo spettatore si senta più vicino al processo di creazione di un'installazione. Il mio obiettivo consiste nel dar vita a una performance che sia un'esperienza più vicina e condivisa con il pubblico.
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Il Capodanno lunare è il giorno più importante del calendario lunisolare cinese.
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